Grazia.it Blogger We Want You: la mia candidatura come ITblogger

Era maggio 2011 ma era come se fosse agosto e l'ho capito perché è estate quando quelli della Kinder mettono in commercio i Kinder Cereali Estate. E' praticamente un Kinder Cereali, però squagliato e con una specie di cucchiaino per raccattare. Cioè, che se compri un Kinder Cereali normale, d'estate diventa così. Solo che non hai la palettinacucchiaio.
Dovevo scrivere la tesi e pur di non scriverla, dopo aver sbrinato il frezeer, aver provato a fare un impianto elettrico, aver cercato la pastinica, cucinato pietanza a base di curcuma, fatto docce dandosi il profumo e friggendo subito dopo cadendo in un clamoroso epic fail, mi sono detta: certo che, quel personaggio buffo e tondo che disegno potrebbe essere la protagonista del mio foodblog.
Così nasce Mirty e con lei nasce il blog che prende il nome della mia alimentazione tipo: Carboidrati e Martini.
Poi il destino ha voluto che io cercassi online la ricetta di un pollo etnico. Ho scoperto il cubebe. Il cubebe è un arbusto sempreverde e rampicante dai cui frutti si ricava una spezia aromatica rarissima e antichissima, il cubebe appunto, simile al pepe nero (viene chiamata infatti anche pepe grigio) e dal suo cuore si ricavano olii essenziali. Il nome deriva dall'antico nome francese Quibibes. Perfetto. Ecco il cognome perfetto, pensai. Si legge Chibibì, non ne sono sicura, ma mi piacerebbe si leggesse così.

Ho pensato potesse essere un'eroina. Un'eroina che a 40 gradi ha il coraggio di accendere il forno per preparare una torta.
Un'eroina che ha le ballerine con le borchiette anche per andare a correre. Ma in fondo no.
No. Mirty corre solo se piove e ha dimenticato l'ombrello.
Ha una memoria budino, il suo mito da venerare è quell'uomo che al posto di regalare fiori di zucca alla prima cretina che gli sorrideva li frisse, incede in quel modo sexy che solo i calzini portati con l'infradito sanno dare, tra i capelli ha la pinza comunemente chiamata ciappa, si dà una grattatina sulla chiappa destra, si mette sdraiata perché così si vede la pancia piatta e poi soprattutto Mirty cucina molto e mangia moltissimo.
Mirty ha le caratteristiche di una donna normale.

Una donna tempestata dalla gnocchitudine della modella di Intimissimi che si contorce su pareti di vetro, che se lo fa lei sembra abbia un attacco di diarrea. Una donna ossessionata dal passo felino sui 30 centimentri di tacco di Charlize Theron che si strappa il vestito; a lei non scivolerebbe, resterebbe incastrato sui fianchi. Una donna sconfitta da Raul Bova che se aveva dato una speranza a tutte andando a cena con una bruttina coi capelli ricci e crespi resta ammaliato da una tizia che ansima di poter fare una telefonata. Una donna che ha guardato la pubblicità in cui Belen spippolava col touchscreen nella pratica e comoda posa a pecora che si serve il suo pasto sul prato.
Una donna che prepara la cena, sceglie il vino, fa il soffritto, non si depila d'inverno, usa la Somatoline il giorno prima di andare al mare e raggiunge l'orgasmo in una friggitoria.
E' davvero così difficile oggi che una donna-ninfa non si nutra di canti d'amore e grazia ma di tiramisù e cannelloni? E' davvero così insperato che una fanciulla oggi resti se stessa e rimanga splendidamente imperfetta? E' chiaro che essere se stessi fa paura. Fa paura come tuffarsi da una rupe. Ma in questi casi, proprio quando abbiamo paura di cadere (o di volare) dovremmo pensare a Superman: non deve esser stato facile nemmeno per lui lanciarsi per la prima volta, peraltro con un mantello rosso e una tutina da icona gay degli anni ottanta.
Ecco.
Mirty Quibibes.
Una donna che mangia ovunque e qualunque cosa.

Questa è la mia candidatura per diventare una ITblogger di Grazia. 
Su Grazia.it la mia sezione preferita è quella che si interessa di cibo e tendenze in cucina. Interessanti post, tutti quanti. In questo post poi, si parla di una sorta di jam session a colpi di street food. L'ho adorato. Perché ho sognato di esserci e di assaggiare innovazioni gastronomiche per poi parlarne. 

Voi, mie care belle personcine, mi direte che me la sono giocata male e che ho parlato troppo. 
Avete ragione, ma io realizzerei davvero un gran bel sogno. E sarei più felice di quella volta che mangiai 4 ciambelle fritte di seguito.


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