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Libricini di ricette per bambini

Mie care belle personcine!
Sono di corsissima.
Sto cercando una nuova MirtyCaverna e non avete idea di quante truffe o di quante catapecchie ci siano a Firenze riguardo gli appartamenti.
Per fortuna c'è il cibo!
Le ricette ve le scriverò con calma, intanto vi mostro un po' di robe.
In questi giorni ho mangiato queste cose qua:

E tra un morso e una digestione, ero sempre col pennarello in mano a scarabocchiare ovunque.
Da questo scarabocchiamento è nato un mini libricino dedicato alle ricette per i bambini.
E questa è la copertina:
E queste le ricette contenute all'interno:
Ogni "volumetto" (fatto con fogli cuciti, disegnati e colorati a mano) costa 4 euro (compreso l'euro per la ricarica postepay), quindi 3 euro. Ma sono trattabili.


Sono proprio una donna d'affari.


Pastiera napoletana.

Ebbene ci siamo. Il fatidico venticinque dicembre è oramai arrivato. Regali fatti? Menù pronto? Portafoglio vuoto? In men che non si dica ci troveremo già che tutto è finito. Ci troveremo con la cosa più fastidiosa dell'anno, dopo lo smalto e dopo i capelli crespi nei giorni umidi: il pomeriggio alle ore quindici del venticinque dicembre. E' festa, ancora festa, iuppi, evviva le carte dei regali, evviva i panettoni, evviva le briciole sulla tovaglia, evviva i brillantini che ti si appiccicheranno e non riuscirai più a toglierteli fino al prossimo Natale. Eppperò. Epppoi. IL NIENTE. Perché sono le quindici di pomeriggio di Natale, sono tutti a casa con le famiglie, a uscire pare brutto perché devi ancora arrivare al quarto secondo dopo i dodici antipasti, tre primi e due secondi. Anche il digitale scommetto che trasmette cose adatte alle ore quindici del venticinque dicembre.
Oggi, tanto per continuare a non ingerire cibi anche solo lontanamente genuini e leggeri, vi presento un dolce di tutto rispetto: la mitica, famosa, intramontabile, pastiera napoletana, che sì che è un dolce pasquale, ma fa rima con Natale e quindi va bene lo stesso.
Per dodici persone:
1 kg di pasta frolla (surgelata);
700 gr. di ricotta di pecora;
400 gr. di grano cotto;
600 gr. di zucchero;
1 limone;
50 gr. di cedro candito;
50 gr. di arancia candita;
50 gr. di zucca candita;
100 gr. di latte;
30 gr. di burro o strutto;
5 uova intere più 2 tuorle;
1 bustina di vaniglia;
un cucchiaio di acqua di fiori d'arancio;
un pizzico di cannella (facoltativo).
Pronti, partenza, via.
Fate sciogliere la pasta frolla a temperatura ambiente.
Versate in una casseruola il grano cotto, latte, burro, scorza grattugiata di un limone e lasciate cuocere per dieci minuti affinchè diventi crema.
Frullate a parte la ricotta, zucchero, le cinque uova più i due tuorli, la vaniglia, il cucchiai di fiori d'arancio e la cannella (facoltativa).
Lavorate il tutto fino a rendere l'impasto molto sottile. Aggiungete la grattata di limone e i canditi a dadini. Amalgamare il tutto col grano.
Prendete la pasta frolla scongelata e distendete l'impasto per poi rivestire la teglia di circa 30 cm di diametro. Dalla parte eccedente ricavate delle strisce.
Versate il composto di ricotta nella teglia, livellatelo, ripiegate verso l'interno i bordi della pasta e decorate con strisce come se faceste una crostata.
Informate a 180 ° per un'ora e mezzo finchè la pastiera non diventa ambrata. Lasciate raffreddare. Può essere conservata in frigo per quattro o cinque giorni.
Buon appetito!

Cotolette ripiene e... idee per pacchetti regalo di Natale!

Come stanno le mie care belle personcine? Infreddolite?
Questa è la settimana dei diritti per l'infanzia e quindi, per appoggiarla, mi sono mascherata anche io. Mi riconoscete? Ma ovviamente sì, sono vestita dal disneyano personaggio di Amelia la fattucchiera (anche perché era l'unica vestita tutta in nero e si sa, il nero fa sembrare più magri)!

Oggi vi propongo un classicone, e cioè le cotolette (fritte, stra-fritte, perché il fritto è così buono, maledizione) ripiene di formaggio e prosciutto.
Per quattro personcine:
300 gr. di pollo;
100 gr. di prosciutto cotto;
100 gr. di fontina o sottilette;
2 uova;
4 cucchiai di farina Molino Chiavazza;
5 cucchiai di pangrattato;
olio, sale.
Schiacciate bene le fettine di carne. Metteteci su il prosciutto e la fontina e ripiegatele a metà, facendo aderire bene. Sbattete le uova. Mettete le fettine ripiene nella farina, immergetele poi nell'uovo e poi fate rotolare nel pangrattato. Scaldate l'olio in padella e friggete il tutto (ma potete cuocerle anche in forno, solo che si sa, il fritto è il fritto). Quando saranno ben dorate toglietele e asciugatele con un po' di carta assorbente. Sistemate su un piatto di portata, salate e servite con una fettina di limone (se vorrete)
Mentre mangio questa ricetta classica e sempre ottima, sto pensando a cosa proporvi come decorazione natalizia. Idee originali, economiche e piacevoli alla vista. Ecco cosa ne è venuto fuori: un'idea per impacchettare regalini piccini, in un modo ecologico, facile e veloce. Come?
Per saperlo, vi rimando al mio Carboidrati e Martini di Natale dove troverete da ora fino a Dicembre inoltrato spunti e sbrilluccichi.

Piadine e Post-it Christmas tree!

Io sono assolutamente affascinata dalla pubblicità. Da quando "la sfoglia si avvolge delicatamente e il cioccolato si lasciò tentare" io i saccottini Mulino Bianco li mangio con più gusto. Lo stesso vale per la malinconica e suicida macina che "diede uno sguardo al mare di latte sottostante e si tuffò". Sui "prendi tre e paghi due" io cedo anche se mi vendono semi di pastinaca sativa (che vi dirò, vorrei comunque provare!).
E sempre a loro noi donne dobbiamo dire grazie. Grazie perché adesso il ciclo mestruale non è più una cosa brutta di cui vergognarsi, una cosa che ci fa scappare in bagno con la borsa anche se abbiamo uno zaino da campeggio sotto lo sguardo interrogativo dei maschietti. Ora ci sono gli adorabili e francamente utili porta assorbenti della Nuvenia. Ora quando andiamo in bagno mentre soffriamo per metterci in equilibrio sulla tazza ricoperta di carta igienica possiamo trovare comunque un motivo per sorridere. Abbiamo un porta assorbente. Le Nuvette, mi sembra le abbiano chiamate. E grazie ancora, perché adesso, grazie alle sagge parole scritte sulle buste degli assorbenti della Lines, finalmente sappiamo una cosa: che lavarsi i capelli quando si ha il ciclo SI PUO ' FARE. E sempre grazie a loro, loro, loro che si preoccupano della nostra situazione ovarica, che studiano per anni in laboratori asettici alla The Island se il lattice va bene non solo nei materassi ma anche negli assorbenti, con scienziate alte, fredde, con camici bianchi e con un sorriso che ti dice : "Io so che tu sai che noi sappiamo che cosa succede" L'assorbente per le donne (e per chi sennò) fatto dalle donne per te. Grazie. E grazie anche alla ragazza che faceva la ruota che quasi ci fa capire che noi se volessimo potremmo sfidare la gravità e il ciclo insieme. E poi quella che con una raffinata inquadratura sul culo testimoniava che lei no che non si macchia durante le mestruazioni, non è mica come noi che ci autopalpiamo quando ci alziamo da una sedia.
Comunque, siccome parlare solo di mestruazioni non è il caso, ecco vi lascio con quello che è stato il mio spuntino. 

Per otto piadine:
1 cucchiaio di sale;
1 bustina di lievito per pane;
40 gr di burro (o strutto);
250 ml di acqua.
Mescolate il lievito con la farina e il sale, unire lo strutto o il burro e l'acqua un po' alla volta, aiutandovi con una forchetta. Lavorate con le mani e otterrete un impasto ben amalgamato. Dividere l'impasto in oto parti, stendere con un mattarello fino a formare dei dischi.
Far riscaldare una padella sul fuoco e cuocere le piadine. Farcirle con quello che più vi piace (anche Nutella, ovviamente!) e chiuderle poi a mezzaluna. In questo caso io ho optato per pomodorini, pepe, sale, caciocavallo a scaglie e un po' d'olio. E melanzane.
Sbavando, piadine a parte, posso dire ancora una volta evviva la Puglia (e viva la Romagna, anche)!
Occhei.
Adesso giuro che questo post logorroico finisce presto.
Finisce con un'idea per gli studenti fuori sede, per chi non ha spazio, per chi è un creativo, per chi ama le cose semplici, per chi disegna ancora sui muri, per chi ha bisogno di avere ovunque dei promemoria: un albero di Natale post - it. In questo mese potete ufficialmente leggermi anche QUI.